Interviste

Intelligenza artificiale e arte possono coesistere? Ce lo dice tylerdurdan*

tylerdurdan* è un artista emergente che mischia intelligenza artificiale e creatività umana, essendo il primo artista che, sulla base di idee nate da una mente umana, vengono tramutate in musica artificiale. Noi abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere con lui, realizzando un’intervista pregna di significato:

Cosa ti ha spinto a realizzare un’opera del genere? 

La spinta a realizzare un album rap attraverso l’uso dell’IA generativa mi è venuta da un bisogno, quello di mettere in musica alcune cose che avevo scritto in passato. Ho sempre scritto molto, sia per lavoro che per passione e alcune “canzoni” erano chiuse nei cassetti del cellulare da anni. Quando ho scoperto questo nuovo software di IA generativa ho provato prima a fare delle cose divertenti, come hanno fatto tutti, e le ho trovate molto divertenti. Meglio di altre cose divertenti che avevo fatto in passato online. Così ho provato a far suonare queste “canzoni” che avevo scritto in passato e il risultato è stato, per me, sbalorditivo. Non mi sembrava vero poter dare voce e musica a quelle parole scritte in rima anni prima grazie alla tecnologia. Una volta soddisfatto quel bisogno, ho iniziato a scrivere cose nuove, d’impulso, per vedere come suonavano. Suonavano bene. In una settimana avevo scritto le 15 canzoni che hanno poi composto “Buffet”, il primo disco rap creato grazie all’uso dell’IA generativa. 

Secondo te il legame tra musica e tecnologia è sempre stato così forte?

 La musica senza tecnologia semplicemente non può esistere. Tutto è tecnologia, anche suonare un tamburo con le mani. La tecnologia ha sempre avuto un impatto decisivo sui cambiamenti musicali. Si può partire dall’invenzione di cose come il pianoforte o il violino. Semplicemente, prima non esistevano. Tutto è stato migliorato dalla tecnologia nel corso degli anni e la musica elettronica, come si suol dire, ha fatto la sua comparsa sulla scena già da 40 anni, ricevendo sostanzialmente le stesse critiche che ricevo io ora. I Dj che a inizio anni ’90 riempivano le discoteche erano accusati di non essere “musicisti”; in fondo che lavoro era mettere dei dischi? Le stesse critiche le hanno subite i primi Producer di musica elettronica, così come i primi chitarristi elettrici, e via dicendo. La verità è che la tecnologia è utile quando soddisfa un bisogno, altrimenti si cade nel mero determinismo tecnologico. Non è l’evoluzione tecnologica a muovere e mutare i princìpi della società, mentre è vero esattamente il contrario. La tecnologia è utile quando può semplicemente contribuire a migliorare lo stato, economico, sociale e culturale, di una società. 

Cosa vuoi comunicare con “Buffet”?

 “Buffet” è stato il mio primo, primordiale tentativo, di esprimere concetti attraverso l’uso delle parole e metterle in musica. L’idea è sempre stata, sin dal primo momento, quella di usare la musica per raggiungere più facilmente le persone, soprattutto quelle dai 10 ai 25 anni. Comunicare temi importanti è difficile, farlo attraverso la musica ti garantisce un’attenzione del pubblico di qualche minuto, un’enormità rispetto ai pochi decimi di secondo che di solito dedichiamo a qualsiasi contenuto scritto. In quei pochi minuti di ascolto ho voluto comunicare la gioia della creatività, istintiva, irrazionale, quasi immotivata. Sicuramente non richiesta, perciò ancora più libera.

 Quali sono i temi ricorrenti che troviamo all’interno di “Buffet”?

In “Buffet” ci sono almeno tre livelli di lettura. Il primo livello è quello più semplice, il rapporto tra musica e tecnologia. Già nel primo brano, messi lì non a caso e intitolato Buffet, esplicito il mio essere un abusivo nel mondo della musica, senza avere bisogno di chiedere il permesso a nessuno. Grazie alla tecnologia posso fare un album musicale e la cosa mi fa divertire da matti. Se qualche musicista si sente offeso o toccato nel suo intimo, ‘sticazzi. La tecnologia è bella anche quando è democratica, e oggi il web ti permette di fare un album musicale, distribuirlo sulle principali piattaforme e promuoverlo praticamente a costo zero. L’unico costo richiesto è quello della creatività, che non si compra da nessuna parte. Il secondo livello credo sia più interessante, perché approfondisce alcuni macrotemi a me molto cari quali la politica internazionale, il fascismo strisciante, l’indifferenza, il razzismo. Ci sono cose che vanno dette, dal mio punto di vista. Senza giri di parole. Infine, un terzo livello, puramente politico. Il mio obiettivo primario era dire, in qualche modo, dal basso del mio non essere nessuno, tre parole: Stop al Genocidio. L’ho detto, ne sono felice. Perché chiunque oggi si ritenga un essere umano non può essere indifferente davanti all’aggressione del popolo israeliano in Palestina.

 Il tuo alter ego musicale può avere delle conseguenze sulla tua figura professionale?

Il mio essere una persona che lavora nel mondo del marketing da più di 10 anni è una delle chiavi che mi ha permesso di creare il progetto tylerdurdan*. Approfondire e mettere in pratica tecniche di marketing che uso da anni per i clienti di Seed Media Agency è stato entusiasmante e credo che lo sarà sempre di più in futuro. Pensare che, grazie al web3, potrò trasformare le prossime uscite musicali in NFT, tracciabili e scambiabili sulla blockchain, ad esempio, è semplicemente incredibile. Non vedo l’ora di applicare altre tecnologie, compresa la fotografia e il video making con l’IA generativa, alle prossime uscite.

Perché hai scelto il rap come genere per esprimerti?

E’ stata una scelta “di marketing”, per parlare ad un pubblico preciso e dare riferimenti precisi. Uno degli aspetti laterali di “Buffet” è proprio questo: mi sono servito, da abusivo, al Buffet della musica e in questo caso mi sono abbuffato di Rap. Come quando vai ad un grande Buffet e ti fiondi sul tuo cibo preferito. Tanto, da infiltrato, puoi prendere quello che vuoi, non ti importa comunque del giudizio altrui. Ho anche gustato dell’ottima Dubstep e un po’ di rock alla fine di Buffet, ma io ascolto tantissimi altri generi musicali, dal cantautorato al rock alla musica elettronica. Questo mi fa pensare che nelle prossime uscite probabilmente mi servirò ad altri generi del Buffet musicale, è tutto da scoprire.

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