Il Conte Biagio, ha pubblicato a fine novembre, “VERONICA”, seguito da un live del del cantautore romantico il 29 novembre a Milano presso Santeria Paladini. Nel corso della serata il cantautore ha portato per la prima volta dal vivo i nuovi brani “Veronica” e “Ancora un po’”, oltre a eseguire alcuni pezzi del precedente album “Università”.
“Non sembra Milano”, il tuo ultimo singolo è una canzone d’amore per una persona, ma soprattutto per la città. Come hai composto questo brano? Il testo è concreto e romantico, cosa ti ha spinto a scriverlo?
La canzone “Non sembra Milano” ha inizio diversi anni fa, quando mi è venuta inmente una melodia ispirata a una storia d’amore che ho vissuto qui a Milano. Le nottate in giro per la città hanno influenzato sia l’atmosfera della canzone che le parole romantiche. Creare questa canzone è stato un processo appassionato. Ho lavorato duro per trasformare le emozioni vissute in una melodia che catturasse davvero quei momenti speciali. Per rendere il brano ancora più speciale, ho coinvolto il bravissimo fisarmonicista Pietro Roffi. La sua fisarmonica ha aggiunto un toccomagico all’arrangiamento, donando alla canzone un’emozione che va oltre leparole.
Nel tuo recente singolo “Veronica”, racconti la difficoltà di affermarsi dei giovani. Inevitabile pensare che ci sia qualcosa di autobiografico. É così? Chi sono le voci femminili che “parlano” nel brano?
Certamente. Le mie canzoni sono profondamente radicate nelle esperienze di vita che ho vissuto, e “Veronica” non fa eccezione. Nel singolo, racconto la sfida dell’affermazione per i giovani, e sì, ci sono forti elementi autobiografici. Le storie che emergono nel testo sono ispirate a incontri reali avvenuti durante i miei giri per la città negli ultimi anni. Quindi, sì, c’è un elemento autobiografico importante nella canzone, ma il suointento va oltre la mia storia personale. Con “Veronica”, cerco di dare voce aesperienze condivise da molti giovani e di ispirare chi ascolta a perseverare nelleproprie ambizioni nonostante le difficoltà incontrate lungo il cammino.
Hai presentato “Non sembra Milano” e “Veronica” al pubblico nel live alla Santeria, come è andata?
La serata alla Santeria è stata un’esperienza straordinaria. Mi sono sentito molto connesso con il pubblico, e il fatto di esibirmi per la prima volta live con “Non sembra Milano”, “Veronica” e anche “Ancora un po’” è stato davvero emozionante. Per me è stata una “prima volta” anche sotto un altro punto di vista: ho deciso diaccompagnarmi non solo con la chitarra, ma anche con il pianoforte. Sono uscito dalla confort zone e sono grato di averlo fatto. Il feedback del pubblico è stato incredibile, e questo mi ha motivato ancora di più aesplorare nuovi modi di presentare la mia musica. Inoltre, sono entusiasta di condividere che sto lavorando su un nuovo album intitolato ‘Piano Bar’, previsto perl’uscita il 12 gennaio 2024. Questo album incorpora il pianoforte in modosignificativo, e spero di riproporre presto un tipo simile di spettacolo live, magaricon tutte le canzoni del mio nuovo progetto. Sarà un modo speciale per far vivere alpubblico l’atmosfera e le emozioni di ‘Piano Bar’ in modo unico e coinvolgente.
Come vedi la situazione dei giovani artisti emergenti e dei giovani in generale nella nostra società?
La situazione dei giovani artisti emergenti e dei giovani in generale nella nostra società è difficile perché c’è poco spazio e tempo per proposte che richiedono maggiore attenzione. La società è ossessionata dai numeri e dai risultati immediati,come streaming, vendite e voti universitari. Tutto ciò può essere schiacciante elimitare la diversità e la creatività. Gli artisti emergenti potrebbero sentirsi costretti a seguire ciò che è già popolare,perdendo la propria originalità. Dovremmo apprezzare di più il processo creativo, la diversità e le nuove idee, dando così agli artisti e ai giovani la possibilità di esprimere chi sono davvero e contribuire alla cultura e alla società in modo significativo.
Le manifestazioni sul clima e quelle recenti contro la violenza sulle donne hanno fatto emergere un grande interesse e viva partecipazione soprattutto dei ragazzi. Avrebbero bisogno di più spazio? Magari di entrare più attivamente nella politica che è ancora, per le posizioni di rilievo, occupata da persone aged.
Sì, penso che sia importante dare più spazio alle voci dei giovani, soprattutto inpolitica. Al momento, sembra che ci siano poche persone giovani in ruoli chiave. Mi auguro che questo cambi presto, consentendo a individui competenti e appassionati di partecipare attivamente, senza limiti legati all’età. Una leadership politica più diversificata potrebbe portare a decisioni migliori, che tengano conto diuna varietà di punti di vista e rispecchino le esigenze di tutti.
X-Factor. Cosa ti sei portato a casa dalla tua esperienza?
Un adesivo strappato con un numero di matricola qualcosa tipo 43256 e un giubetto rovinato dallo stesso adesivo identificativo. È stato interessante fare quella piccola esperienza perché ho capito che la mia strada era un’altra. Partecipare a X-Factor è stato un capitolo affascinante che mi ha fatto riflettere sulla mia strada personale, ho realizzato che la mia vera passione e il mio percorso si trovavano altrove. Quell’esperienza mi ha aiutato a definire meglio le mie priorità, a capire cosa davvero desidero dalla mia vita e nella mia carriera.
Nuovi progetti? Un altro secret tour? (Raccontami come ti è venuta l’idea)
L’idea del secret tour ha preso forma durante un periodo di lockdown, quando la voglia di connessione e di condivisione era particolarmente forte. L’esperienza di isolamento ci ha spinti a cercare modi unici per incontrarci e condividere momenti speciali. Non credo replicherò presto l’esperimento del secret tour, ma ho in serbo nuovi progetti.Nel 2024, ho in programma di fare un nuovo spettacolo dal vivo, anche questa volta sarà molto intimo. L’idea è nata pensando all’atmosfera speciale che abbiamo creato durante il secret tour. Sarà un’esperienza vicina e personale, simile a quanto abbiamo vissuto in quel periodo. Voglio mantenere quel senso di connessione speciale con il pubblico, anche se in un modo diverso.
Biagio Conte, in arte Il Conte Biagio, è un cantautore classe 1989, originario di Palomonte (SA), ma residente a Milano da qualche anno. Ha uno stile musicale che si caratterizza per le sonorità pop originali e per la capacità di coinvolgere il pubblico durante le esibizioni dal vivo. Nel 2021, realizza il suo secret tour esibendosi in diversi locali di Milano, mantenendo segreta la location degli eventi fino all’ultimo momento. Nel 2020 produce e pubblica i singoli “Università”, “Sigaretta” e “Le Stelle”, seguiti da “Spunta Blu” nel febbraio 2022, che anticipano l’album “Università”, presentato in anteprima lo stesso anno al mare culturale urbano di Milano. Nel corso della sua carriera, Il Conte Biagio ha tenuto più di 200 concerti in tutta Italia e preso parte a importanti festival e rassegne tra cui “Villa Ada” a Roma, “Wow” al Magnolia di Milano, “Upload” di Bolzano, “MEI” di Faenza, “Culture Club” all’ARCI Bellezza di Milano, “milk!” al Rock’n’Roll sempre a Milano. Ha continuato a suonare in vari eventi, tra cui l’apertura del concerto di Tananai al Meeting del Mare, quella per il tour europeo di Will & The People al Biko di Milano e la partecipazione al “SUQ” di Ragusa. Ha anche fatto parlare di sé con il singolo “Occhiali a Specchio” nel 2017, un brano sulla dipendenza dai social media, accompagnato da un videoclip provocatorio che ha attirato l’attenzione del Daily Mirror, e con la partecipazione nel 2019 a X-Factor con il brano “La Mia
Depressione”; entrambi i brani tratti dall’album “La Mia Depressione” del 2016. Prima della sua carriera solista, ha suonato a Roma con la band ska/folk Biagio Conte & I Maggiordomi, coinvolgendo vari musicisti della scena romana, tra cui Mirko Mancini (Mirkoeilcane).